mercoledì 24 luglio 2013

Mensa acquese: ulteriori sviluppi

Con l'intento di fornire un servizio di informazione ai genitori della zona dell'acquese, riceviamo e pubblichiamo:

Le 100 persone, presenti all’incontro “Quale futuro per le mense scolastiche acquesi”, tenutosi l’8 luglio a Palazzo Robellini, hanno concordato nell’incaricare una delegazione di incontrare il Sindaco e portargli le forti motivazioni a sostegno del mantenimento del servizio di refezione scolastica attuale, richiedendo contemporaneamente l’avvio di un reale e approfondito confronto con i comitati mensa delle scuole acquesi. All’appuntamento, richiesto per mercoledì 10 luglio nel normale orario di ricevimento, si sono presentati circa 50 genitori, accolti nella sala consiliare per un lungo e acceso confronto.
Contrariamente a quanto dichiarato dal sindaco Enrico Bertero, i genitori presenti all’incontro non sono usciti né soddisfatti né convinti.
Le domande poste al sindaco stesso settimane fa tramite la lettera aperta, firmata da più di 800 persone, ed altre venute dopo continuano a non avere una risposta convincente.
Soprattutto alla richiesta accorata di tutti i genitori di “fermarsi e riflettere”, per aver tempo di aprire un tavolo di lavoro che possa coinvolgere anche i comitati mensa, il sindaco ha risposto che “non ne vedeva il motivo”.
Il primo cittadino, nella sua assoluta buona fede, non percepisce il pericolo di consegnare le chiavi delle sue/nostre cucine per ben 5 anni ad una ditta esterna, chiavi che verranno riconsegnate quando oramai l’amministrazione comunale, che ha sempre gestito questo servizio in maniera più che soddisfacente, avrà perso il suo know how, la sua conoscenza. 
Una delle cose che più ha reso perplessi gli astanti, è stata la dichiarazione secondo la quale la sola commissione coinvolta nella scelta fatta è stata la commissione bilancio, escludendo di fatto altri settori dell’amministrazione comunale, ribadendo quindi il concetto che per la stessa quello che dovrebbe essere un servizio in realtà è solo una voce di costo da abbattere.
A questo proposito, le dichiarazioni riguardo ai paventati risparmi continuano ad essere vaghe: le cifre dichiarate dal sindaco erano già state contestate con fondatezza, ma l’amministrazione non ha saputo né confutare le obiezioni né convincere i presenti, continuando a parlare di speranze e non di certezze.
Sempre secondo quanto dichiarato in quella sede, l’amministrazione ha scelto di uniformarsi a quello che è la gestione del servizio mensa negli altri comuni piemontesi con più di 15.000 abitanti. In effetti, la generale tendenza degli ultimi anni è stata quella di esternalizzare il servizio, solo Acqui e Bra avevano ancora una gestione interna del servizio.
L’amministrazione di Bra ha fatto una scelta lungimirante, vincente anche dal punto di vista economico, cercando e trovando la collaborazione del territorio (Coldiretti e Slow Food), per attuare un progetto che ha voluto privilegiare l’utilizzo di prodotti agroalimentari a km 0 e ponendosi l’obbiettivo di fare in modo che la refezione scolastica fosse un primo pilastro nella formazione dell’educazione alimentare dei più giovani.
Il fatto che il Sindaco abbia preso la sua decisione confrontandosi con alcune ditte private del settore e informandosi presso altri comuni che hanno deciso di privatizzare il servizio, invece di confrontarsi con i comitati mensa cittadini e contattare un comune come Bra, che è stato capace di unire le esigenze di gestione amministrativa con un’attenzione particolare al benessere dei piccoli cittadini in un’ottica positiva e lungimirante, ha lasciato nei genitori una profonda amarezza.
Questa amarezza, nata dall’impossibilità di collaborare attivamente con l’amministrazione comunale contribuendo con le proprie competenze, è stata purtroppo rafforzata dal fatto che l’amministrazione ha dimostrato di aver ragionato in un’ottica limitata e di non aver previsto eventuali problemi a lungo termine.
Il rammarico è che la scelta del nostro comune sia stata quella di seguire la maggioranza e non impegnarsi per inseguire l’eccellenza, come i nostri figli avrebbero meritato.

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