giovedì 28 marzo 2013

QUESTI NOSTRI FIGLI MERAVIGLIOSI

A proposisito del secondo incontro:


Quello che da' la possibilita'
ad un genitore di comprendere,
e quindi poter aiutare i propri figli,
non sono chili di manuali zeppi di ottime teorie,
ma piuttosto l'empatia,
quella capacita' di mettere le proprie emozioni
al servizio dell'ascolto dell'altro,
per capire cosa davvero egli prova.

Un figlio e' un universo potenziale,
come ogni altro essere esistente,
colmo di frementi possibilita' in divenire.

Lo stesso atteggiamento di aperta comprensione
e curioso incitamento
naturalmente non e' utilizzabile
solo con i nostri cuccioli,
di qualsiasi eta' essi siano,
ma con qualunque essere
con cui intendiamo vivere una relazione
entusiasta, reciproca e piena di Vita.

Giovanna Garbuio
(Josaya)

mercoledì 20 marzo 2013

Le tre preferite

Riceviamo e pubblichiamo:

 Volevo condividere le frasi che mi sono piaciute di più dell’incontro n. 1, insieme a qualche piccolo commento:
 “Quando il bambino sta in braccio, capisce che la cosa più bella di questo mondo è l’amore! Fa sempre piacere sentirselo ripetere.
Tutto quello che un bambino sa fare, bisogna lasciarglielo fare!” Ogni mamma dovrebbe ripeterselo quando parte in quarta per fare la cose al figlio quando questo può farsele da solo... L’autonomia e l’indipendenza passano anche da qui. Tornata a casa ho preparato subito un mansionario, che ci voleva proprio in una casa come la mia, con tre figli maschi!
“Quando il bambino riuscirà a portare dentro di sè il suo oggetto d’amore (la mamma), allora riuscirà anche a staccarsi da lei”   Questo mi ha fatto riflettere tanto e credo che sia un concetto che vale anche per i genitori nei confronti dei figli, per le persone che hanno perso una persona cara, e soprattutto lo sento valere tanto per me poichè la vita mi ha portato a cambiare città 2 volte e per 2 volte ho dovuto abbandonare i miei oggetti d’amore... E dopo tanta nostalgia e malinconia, ad un certo punto ho capito che se una mamma, un’amica, un fratello, una persona cara è dentro di me, non mi pesa più tanto il fatto che non condivido la mia quotidianità con lei, perchè questa persona è sempre con me comunque, ci penso, ci parlo nella mente ed è bellissimo quando la ritrovo, ma non è più così indispensabile.
E poi è anche vero che ti crei nuovi oggetti d’amore che ti gratificano tanto, come le mie amiche della scuola dei genitori...
Paola

lunedì 11 marzo 2013

Cambio sede degli incontri


Avvisiamo gli iscritti alla Scuola dei Genitori che i prossimi incontri avranno luogo ciascuno presso i locali dell'Istituto Tecnico Industriale di via Carlo Marx 2 (ex Barletti).
Le conferenze avranno inizio alle ore 21.00 e termineranno dopo il lavoro di gruppo e la conclusione di Don Cravero alle ore 23.00: si raccomanda la massima puntualità.

Essere madri ed essere padri: il resoconto di una delle partecipanti


Riceviamo e pubblichiamo:
Durante il primo incontro intitolato “Essere madri ed essere padri”, Don Cravero ha iniziato valutando le condizioni che favoriscono una crescita sana, felice ed equilibrata del bambino.
La prima condizione è una sufficiente stima di se (autostima). La seconda è la fiducia nell’altro: nel genitore.

Molto semplicemente ha tracciato una ascissa e un’ordinata dove ha posto le
condizioni, e sembrava che tutto potesse “quadrare” magicamente :)
Il traguardo fondamentale, quella che tutte noi conosciamo benissimo e che abbiamo idea di quanto sia forte e importante e che forse è stata alla base del nostro stile era per fortuna LA BASE SICURA! Evvai... mi sono detta, fin qui tutto a posto!
Anche lui l’ha definita una base fondamentale sulla quale si costruisce e senza la quale si farà molta fatica a superare le difficoltà.
Io l’ho sempre sentita come un investimento per il futuro, un qualcosa che al figlio darà sicurezza e che porterà sempre con se crescendo e confrontandosi “all’esterno”, Cravero l’ha paragonata alla stella polare del navigatore e quest’immagine mi è piaciuta moltissimo!

Praticamente la fiducia che il bambino sente con la presenza del genitore, inizialmente con il rapporto simbiotico con la mamma, che quando tramite l’allattamento succhia per introiettare amore otre al cibo, combinata alla stima di sè alimentata dalla presenza del genitore, favoriscono la crescita sana.
Nel grafico veniva posta la condizione dell’attaccamento che è importante per raggiungere la base sicura, ha parlato di bisogno di attaccamento anche se ogni tanto lo ha anche definito problema di attaccamento. Io lì ho avuto un attimo di perplessità o meglio, mi sono chiesta se il bisogno fosse un problema o se il bisogno avesse dei tempi precisi per esaurirsi e per non diventare un problema.Forse si…., la domanda non l’ho posta a lui ,mi sono risposta da sola e come spesso accade mi sono ritrovata a credere che in questo caso sia come sempre importante il nostro sentire, il nostro capire quando lasciarli andare.

Ha poi parlato del narcisismo, fenomeno sviluppato invece quando nel bambino si innesca un fenomeno di troppa stima di se, quando diventa egocentrico con scarsa fiducia nell’altro, quando non favorisce (mai) relazioni coinvolgenti, e di dialogo.
Cravero ha spiegato molto bene che questa particolare situazione viene alimentata dal troppo viziare, quando non si abitua il bambino a gestire le frustrazioni, quando non gli viene mai detto un no , quando non viene abituato a rispettare le regole, finendo col pensare di essere più forte dei suoi genitori.

Cravero aggiunge che per crescere i figli sani ed equilibrati non bisogna trascurare (non donare tempo) e non bisogna viziare (non farsi obbedire non gestire capricci).
Dice che per non trascurare ci vuole una mamma con accudimento, affetto, dialogo mentre per non viziare ci vuole un papà che dovrebbe :1) rinegoziare le regole cioè porre le regole ascoltando i figli distinguendo i capricci dalle loro ragioni 2) rielaborare le trasgressioni mettendo in conto che la maggior parte delle regole sono fatte per non essere poi rispettate dai figli :) e che quando loro trasgrediscono rivelano la parte che ha più bisogno di aiuto da parte dei genitori, che a loro volta approvando e disapprovando li aiuteranno a crescere nel modo più sano.

Dopo il suo bel discorso durato trentotto minuti circa, ci siamo riuniti in gruppi di lavoro per elaborare alcune domande. I gruppi erano divisi in tre fasce d’età. Quello è un lavoro di completamento, dentro al gruppo ci si confronta e si preparano le eventuali domande che purtroppo per ragioni di tempo durante il primo incontro non siamo riusciti a porre ma che però abbiamo pensato di inviarle al Don con una mail in modo che ci possa rispondere all’inizio del prossimo .

L’organizzazione della serata ha avuto un riscontro di 230 presenze! Direi un gran successo per le nostre amiche di Acqui!

Conclusione personale: padre e madre in un acrobatico equilibrio perfetto possono insieme trovare la formula magica? Mi piace pensare che possa anche esistere la compensazione là dove la mamma è “ poco mamma” e il papà è “poco papà”. :)
Nico (Asti)

Grazie a Nico per il contributo e per l'entusiasmo!!!
Siate liberi di commentare nello spazio qui sotto, ponendo domande od osservazioni personali!