domenica 24 maggio 2015
5x1000 alla Scuola dei Genitori
Anche quest'anno ringraziamo la Cooperativa Sociale CrescereInsieme per il sostegno alla Scuola dei Genitori!!!
martedì 5 maggio 2015
Lectio Magistralis di Silvana De Mari alla SdG
Ha parlato per oltre due ore consecutive la Dottoressa
Silvana De Mari, ospite d’eccezione alla Scuola dei Genitori nella serata del 23
aprile; il titolo della conferenza “Essere genitori, che bella fatica!” è in
realtà un pretesto per la scrittrice per andare
ben oltre la classica conferenza sul tema educativo. Davanti ad un
pubblico partecipato ed attento, il
monologo della De Mari (medico chirurgo, psicoterapeuta e nota scrittrice
fantasy) ha toccato diversi temi, spesso attuali e spinosi, e ha fornito
innumerevoli spunti di riflessione, facendo
un’ampia carrellata di argomenti storici, letterari, sociali.
Dott.ssa Silvana De Mari |
Si comincia dal significato dei poemi epici e delle fiabe (precursori del fantasy): è da qui che bisogna partire
per capire che le cose più atroci sono sempre esistite. I bambini delle fiabe
sono a volte assassinati (Biancaneve), massacrati per lavoro (Cenerentola),
venduti per cibo (Raperonzolo), abbandonati e mangiati (Hansel e Gretel e
Pollicino)… da qui lo spunto per fare un excursus su vari argomenti molto
attuali: l’aborto (legale fino all’ottavo mese di gravidanza nell’America di
Obama), l’utero in affitto, le matrigne,
le famiglie allargate, l’ambivalenza dei genitori, che danno amore ma anche frustrazione, perché
è l’unica cosa che fa veramente crescere.
Per capire i comportamenti
umani la De Mari, forte delle sue
competenze come medico, usa frequenti
rimandi al funzionamento del cervello e a spiegazioni neurologiche. Il bambino
costruisce il proprio Io interiorizzando lo sguardo d’amore dei propri
genitori: se a un bambino viene dato amore, avrà un Io forte e diventerà un resiliente (resistente +
elastico). Perché siamo diventati così fragili negli ultimi 60 anni? Casi di depressione,
suicidi, omicidi-suicidi, disturbi fobici, alimentari, aggressivi-compulsivi
non sono mai stati così numerosi. L’età
della pietra è quello che ci ha reso come siamo oggi, che ha plasmato il nostro
cervello, tutto quello che è venuto dopo è un periodo troppo ristretto per
influire anche in modo minimo su quello che siamo. Non ci siamo ancora abituati
alle modalità di questa epoca.
E’ impossibile riassumere la varietà e lo
spessore dei temi trattati; si passa dall’Illuminismo a Darwin, da Galileo al
’68, dai Promessi Sposi alla comunicazione efficace. Nell’ultima mezz’ora la De
Mari torna al tema educativo e il finale è scoppiettante, tutto in positivo. E’
vero, siamo in un momento di tremenda crisi, abbiamo mille problemi, ma abbiamo
anche mille motivi per essere felici, un esempio per tutti: la qualità della
nostra vita, nemmeno il Re Sole aveva le nostre opportunità. Se abbiamo
superato la peste e la seconda guerra mondiale, supereremo anche questo momento
storico. Concentriamoci su quello che funziona, su quello che è positivo, e
prendiamo le distanze dai media e dalla televisione, che evidenziano solo
quello che è negativo, perché fa notizia e che comunque è l’eccezione. Insegniamo
ai nostri ragazzi la lealtà, l’onestà e la cavalleria dei poemi epici: a scuola
non si copia, e a casa ti fai almeno il letto. Insegniamogli a essere grati per
quello che hanno e cerchiamo di essere noi i primi a trasmettere per contagio
la gratitudine ai nostri figli, irradiando positività e smettendo di lamentarci.
Trasmettiamo loro la pedagogia del coraggio e non la pedagogia della lagna e
della fragilità. Aiutiamoli a diventare invincibili, a diventare consapevoli di
avere un potenziale enorme (il che vale anche per noi). Insegniamogli i riti
dei nostri antenati, insegniamogli a essere fieri della propria storia, dei
propri genitori e di essere degli esseri
umani. Riportiamoli a Messa alla domenica. Loro hanno diritto a un futuro e noi
possiamo garantirglielo solo ricreando una civiltà di grandi valori,
recuperando un’etica; possiamo salvare
una civiltà solo attraverso il sacrificio, cioè il “sacrum facere”, qualcosa che viene fatto in modo sacro.
Allora, se amiamo qualcuno, sposiamolo, e ricordiamoci dell’ultima riga delle
favole: “E vissero sempre felici e contenti”. Stringendo i denti, litigio dopo
litigio, papà e mamma vanno avanti e cercano in ogni modo di non mollare. Insegniamogli
la sacralità della sessualità, la sacralità della tavola: basta con il cibo
spazzatura, o il sesso spazzatura.
Parliamo ai nostri figli della bellezza e
insegniamo loro ad amare la bellezza. La bellezza è la nostra origine divina,
che è contenuta nella cellula. E’ impensabile che la cellula si sia creata da
sola. Diciamo ai nostri figli che Dio esiste e non avranno più paura di niente.
Al termine del fiume ininterrotto di
parole, l’applauso scroscia potente e dura a lungo. I presenti sono quasi emozionati
, consapevoli di essere diventati, in
queste due ore, più ricchi dentro.
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